Avete presente quando vedete qualcosa di talmente improbabile in un film da dire: “…che stronzata”? Al tempo stesso, pero’, ci si trova a valutare positivamente il coraggio di quella scelta. Con questo articolo mi sobbarco dell’impresa titanica di specificare le cose più sconclusionate e stupide mai viste in un film. La lista è apertissima ai vostri contributi (basta un commento per segnalare qualcosa che manca, in caso) e la aggiornerò.
Tanto per non considerare tutto il cinema mondiale, per film di genere qui ho inteso esclusivamente horror, thriller e fantascienza; notate che in alcuni (rari) casi, la singola stronzata prescinde dalla qualità effettiva del film.
22) Il virus da laboratorio di Zombi 3, che non si capisce che effetto abbia sull’uomo
Ho già detto nella recensione che troppa gente ha giudicato in modo troppo cattivo questo film, neanche esageratamente trash al cospetto di altra roba nauseabonda del periodo. Per una questione “affettiva” non inserisco come cazzata la testa che esce fuori dal frigo, non fosse altro che per il fatto che Fulci sembrava avesse amato molto quella sequenza. Il fatto è che ciò che davvero non regge, e che risulta insopportabile, è l’ideazione contraddittoria del virus letale che trasforma in morti viventi: prima dicono che si dissolve nell’aria (e lo dice lo scienziato…), poi invece contamina gli uccelli attraverso l’aria, poi fa venire sete alle vittime. A volte li intorpidisce lenti, altre li fa parlare, altre ancora gli fa dire “ti amo” (love, love, love…) alla spasimante, e come se non bastasse a volte li rende veloci o capaci di andare sott’acqua. Insomma, poteva avere un senso ma è solo un gran casino, un po’ come l’amico che ti parla di qualcosa di importante contemporaneamente ad altri due che fanno lo stesso.
21) Le bottiglie di J&B inquadrate furtivamente
Presenti in ogni dove, dai gialli al post-apocalittico, fanno supporre che J&B abbia finanziato in modo occulto mezzo cinema di genere mondiale: per i cult italiani era quasi un obbligo morale mostrarne una almeno una volta. Chissà se i rientri economici avuti abbiano suggerito che ne valesse davvero la pena: stronzata “pubblicitaria”.
20) “Ti ha mai detto nessuno che sei strano?”
Qualsiasi uomo/donna che dica una cosa del genere ad un uomo/donna dovrebbe essere bandito dalla cinematografia per contenuti insulsi. Tanto per avere un simpatico capro espiatorio, il pessimo Curse of the Maya ebbene sì, contiene questa fatidica frase (grazie a Riccardo per la segnalazione del film). Stronzata + luogo comune / 2.
19) Il custode dell’albergo che invita gli ospiti a “lavarsi i denti” (Horror Hospital)
Chissà perchè, poi: uno si aspetterebbe un seguito, un significato, un collegamento con la trama – una frase ripetuta più volte in modo acerbo, che si auto-esula nel dimenticatoio. Quindi una cosa del genere è una cazzata un po’ ad honorem, perchè credo ci sia modo e modo anche di essere sconclusionati. Stronzata da dimenticare, ma epica a suo modo.
18) I marziani che vanno a puttane in “Incontri erotici del quarto tipo“
Gli alieni si recano in un bordello, e la prostituta di turno, come se fosse la cosa più ovvia dell’universo, afferma prima di cominciare: “Ah no, coccobello, guarda che io coi travestiti non ci lavoro!” L’alieno non batte ciglio sull’attentato alla propria virilità, che esprimerà molto presto con un occhio al posto del pene e con il mitico naso fallico (standing ovation!). Stronzata avanguardistica, Trashopolis docet.
17) Ratman che sbuca dal cesso (Quella villa in fondo al parco)
Non è il Ratman di Ortolani (avercene!) bensì l’uomo-topo, che tutti trash-seeker sanno essere un vero freak alto appena 70 cm, sfugge al controllo del suo creatore e semina il panico: sbuca anche dal water.
16) L’uomo che tortura la ragazza con un … cavatappi (?) (Rossa venezia)
Per i comuni mortali che non lo sapessero, “Rossa Venezia” è un cult erotico-porno con forti tinte da exploitation, prodotto dalle menti di Jesus Franco e di Andreas Bethmann. In una scena (Trashopolis docet, anche qui), si nota un tizio che tortura allegramente una donna bucandole la coscia con un tirabusciò (sic). Vabbè.
15) L’uomo che vuole “arrostire il culo” ai topolini di “Rats – Notte di terrore”
D’accordo, il film non è neanche malaccio ed il finale riserva un colpo che non si capisce se sia di genio, di teatro o in testa (a scelta dello spettatore): resta il fatto che voler “arrostire il culo” ai malvagi (?) sorci di Rats è una cosa degna di un Rambo di quarta scelta, che regge poco l’impatto con il ridicolo involontario. Stronzata animalesca.
14) La maschera del lupo mannaro (La croce delle sette pietre)
Epicamente trash trucco, recitazione e sceneggiatura di uno dei peggiori film del pianeta (forse): indimenticabile come i guantini pelosi e gli agghiaccianti luoghi comuni sui partenopei. Strunzata.
13) Il tecnico con la maglietta blu (La tarantola dal ventre nero)
Un errore innocente, che oggi fa tenerezza: un membro della troupe del film ripreso per errore, giusto mentre la vittima cerca di fuggire all’assassino. Per intenditori.
12) L’ hacker de “Il cartaio”
Con tutto il rispetto dovuto al genio macabro di Argento, l’hacker collaboratore della polizia che cerca l’assassino con il TraceRoute (TM) è qualcosa di davvero ridicolo. Per gli espertoni di informatica è da collasso sul posto, con convulsioni e sudore freddo inclusi. Stronzata per fighetti che passano il tempo a trovare gli errori nei film.
11) Tutti i dialoghi di “Patrick vive ancora“
Ascoltati oggi danno l’impressione che qualcuno (il regista, lo sceneggiatore) stia provando semplicemente a prendere in giro lo spettatore; diamo atto che sono tutti girati con la commovente convinzione di chi vuole fare un film a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, e su questo poco da ridire. Tra tutti i dialoghi di questo celebre rip-off di “Patrick“, resta nella storia il grandissimo “Con la droga sei diventato frocio” (?), un non-sequitur che manco in un art-house da regista sotto LSD. Stronzata per trashofili incalliti.
10) Le espressioni di dolore degli attori de “Il bosco 1“
Ereditando (o volendo ereditare) parte del feeling e dell’ambientazione dal cult “La casa“, Andrea Marfori cerca di dimostrare di non essere da meno. Ma il capolavoro di Raimi rimane distante qualche decina di migliaia di chilometri, e – nonostante tutto il film – “Il bosco 1” viene acquistato dalla Troma di Kaufman. Per onanisti del trash.
9) La rima baciata di Zombi 4 – After death
“Se questa porta dell’inferno tu aprire vorrai,
queste quattro parole pronunciare tu dovrai“
(il libro magico in questione viene trovato in un’isola sperduta dove presumibilmente si praticava il voodoo… la rima ovviamente è in italiano. Grazie a Illusioni svelate per la meravigliosa segnalazione).
8) La testa dell’uomo che introduce “Plan 9 From Outer Space“
Ok, sparo sulla crocerossa, ma quella testa che va su, poi va giù, poi va di nuovo suuuu e poi ancora giùùùù… ma perchè?
7) Gli alieni che rappresentavano i comunisti.
Adesso è facile parlare, ma di fatto è stato assunto (incosciamente, sotto pressione e/o senza ragionare troppo) da fin troppi registi sci-fi: una cosa talmente scontata e triste da sentire oggi, che non poteva che entrare in questa classifica “ad honorem“.
6) I selvaggi di “Zombi holocaust” che fanno “Dunguanghe-dungà, dunguanghe-dungà”
No, questo è veramente troppo: mentre passa l’idea del selvaggio occidentale più feroce di quello reale, trapela poco contenuto, tanto intrattenimento e, tutto sommato, andrebbe anche bene. Ma pensare che gli autoctoni dell’isola sperduta facciano dunguanghe-dungà (testuale)… andiamo, è come farli parlare con la “b” al posto della “p” (sì, badrone), cucinare gli esploratori nel pentolone e far dire loro bunga-bunga. Stronzata da fumetto alla “Geppo“.
5) La ragazza che fa la domanda sbagliata in Wrong turn
Un gruppo di giovani capita in una casetta dove è EVIDENTE che abitino dei cannibali, dato che trovano cadaveri fatti a pezzi ovunque, frigo incluso. Arrivano i mangiauomini, e giustamente i ragazzi se la danno a gambe: una delle tizie chiede “ma che intenzioni avranno?“.
Certo, lei è la ninfetta ingenua che piace tanto al pubblico maschile e che nessuno ha mai capito perchè cazzo se ne vada in giro a cercare guai, pero’ c’è un limite a tutto. Stronzata da finti ingenui.
4) Le sbroccate di Malabimba
Andrea Bianchi è noto per le produzioni rip-off che cercavano di emulare il successo di cult usciti anni prima: in questo caso il riferimento è a “L’esorcista“, e si cercava di riprodurre il linguaggio scurrile di una ragazzina posseduta dal male. Al di là dello svarione che una ragazzina non ha certo vent’anni come Katell Laennec, entrano di diritto nella leggenda dialoghi del genere:
Nonnina “da pubblicità dei bastoncini”: “Dovresti mangiare un po’ di minestra stasera, è buonissima… Alla tua età io ne mangiavo tre piatti!”
Malabimba: “Alla mia età stavi già scopandoti uno per uno tutti gli amici di tuo padre” (standing ovation, ndr).
Stronzata da pornazzo.
3) Lo sguardo del bimbo di “Zombi Horror“
Ancora una volta Andrea Bianchi si conferma punto di riferimento imprescindibile; uno sguardo che suggerisce un trauma infantile dovuto all’ascolto di un disco dei Cannibal Corpse al posto delle favole di Biancaneve. Stronzata epica!
2) Mega Python VS Gatoroid (2011): il serpente gigante che mangia un treno per intero
Sempre nuovi zenith raggiunti dalla Asylum, casa di produzione di disaster movie piuttosto discutibili e famosi per il tasso trash: la saga riguarda animali giganti che disseminano il panico, passi lo squalazzo che addenta un ponte sospeso, ma il cobra gigante che si pappa un treno in corsa sconfina pesantemente nell’auto-parodia.
1) Il vincitore: Mega-shark, lo squalo volante
La Asylum è una casa di produzione specializzata in cazzate apocalittiche (intese in senso letterale e come genere cinematografico a sè stante): credo che questa frase possa riassumere pienamente il senso di quanto si vede qui. Ecco a voi uno squalo gigante che acciuffa, volando su nel cielo (sic), un aereo di passaggio (tra l’altro, scena ripresa fuori fuoco).
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