Come placare la vostra fame di zombi, atmosfere tetre, thriller imperdibili e paura? Su Netflix il catalogo non sembra neanche essere troppo fornito, a prima vista; ma in realtà è stracolmo di perle imperdibili per il genere horror, ed in questo articolo abbiamo selezionato 10 titoli per voi.
1922
Un proprietario terriero americano medita di assassinare la consorte, decisa a vendere la loro proprietà contro la sua volontà e cercando, nel contempo, di coinvolgere il figlio adolescente. Sarà solo l’inizio di un incubo senza fine. Leggi la recensione
Autopsy
Per quanto l’impianto di The autopsy of Jane Doe possa sembrare roba di poco conto (una singola ambientazione gelida ed angusta ed appena tre personaggi, tra cui un cadavere), il film è molto originale ed assolutamente da non perdere. A mio avviso, e senza paura di esagerare, una delle uscite in ambito horror più originali che si siano viste negli ultimi anni.
Il buco
Un uomo accetta di farsi rinchiudere in una singolare prigione verticale, regolamentata da rigidi rapporti di gerarchia: un’unica tavola imbandita passa ogni giorno da piano a piano, che rimane ferma per pochi minuti e poi scende giù. Horror claustrofobico, simbolista e ricco di suspance, che riporta il genere alla sua dimensione più estrema. Leggi la recensione
The similars
Una fantascienza venata di horror che non mancherà di deludere i fan del genere: passato relativamente inosservato, è un film sicuramente da riscoprire. Fantascienza-horror atipica e con qualche velleità vagamente arthouse; il film scorre bene ed è abbastanza coinvolgente, con qualche colpo di scena notevole e buone interpretazioni. Leggi la recensione
The babysitter
Rientra in una scia horror relativamente meno greve o impegnativa, ma colpisce dritto nel segno: con una splendida Samara Weaving nella parte di una babysitter apparentemente affettuosa e conturbante, racconta la storia di un ragazzino, in piena tempesta ormonale, che scopre alcune verità sulla ragazza che mai avrebbe voluto conoscere. Comedy horror dai toni leggeri e scanzonati, godibile più o meno da tutti. Leggi la recensione
Rapita alla luce del sole
Non è un horror vero e proprio, ma ne eredita molto del mood di base: un film che racconta la storia morbosa di una apparentemente tranquilla provincia americana, in cui un vicino di casa dall’aria mite è in realtà uno psicopatico che prende di mira i bambini. Leggi la recensione
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Il gioco di Gerald
https://www.youtube.com/watch?v=esVlHOe5jp8
Per anni ho ritenuto che l’unico King filmabile fosse quello di Stanley Kubrick (Shining) oppure, al limite, alcune opere ottantiane più o meno degne di nota (La metà oscura, Carrie, Misery non deve morire e via dicendo). Oggi, dopo aver visto questo film di Flanagan del 2017, sono ampiamente costretto a ricredermi: questo film è davvero interessante, sia per la recitazione che per le atmosfere piuttosto fedeli all’originale.
Nella speranza di salvare un matrimonio a pezzi, Jessie e Gerald Burlingame si recano in vacanza nella casa di lei sul lago. Gerald muore improvvisamente durante un gioco sessuale, lasciando la consorte ammanettata al letto. Vale la pena dare una possibilità a questo film, se non l’avete ancora visto. Leggi la recensione
Venerdì 13
dell’originale anni 80 si segnala per una rinnovata creatività narrativa, che lo ha fatto diventare uno dei rifacimenti più intensi e significativi degli ultimi tempi. Certo, rimane un remake e come tale, inevitabilmente risentirà del tempo e di soluzioni già viste e forse abusate: un horror sintetico, intenso e sostanzialmente efficace, al netto di qualche dettaglio evitabile e di dialoghi un po’ naive. Ma in fondo ciò che conta è che Jason sia tornato sullo schermo, per l’ennesima volta.
Pet sematery
A proposito di Stephen King, il classico di Mary Lambert è ancora oggi intramontabile per feeling, atmosfere e per la sostanza che lo accomuna al romanzo (splendido) dello scrittore americano. Tanto più che riesce in un’impresa che solo in pochi sono riusciti a coniugare. Una versione cinematografica ultra-classica ed altrettanto pregevole, per una storia che, a conti fatti (è bene ricordarlo), deve moltissimo all’horror italiano Zeder, per quanto il tributo no sia mai realmente stato accreditato. Leggi la recensione
Cam
Per certi versi è un genere a se stante, nel senso che: l’idea di riportare ad una dimensione horror una videochat erotica potrebbe, al massimo, far sorridere qualcuno di voi; ma alla prova dei fatti, questo singolare film (incentrato su una camgirl che si separa dalla ragazza che la impersona, creando una specie di doppelganger o “gemello cattivo”) lascia davvero il segno. Un thriller frenetico e moderno, in grado di realizzare un’idea originale: un diabolico chatbot in grado di emulare i comportamenti di una persona. Non esente da difetti, ma sicuramente significativo. Leggi la recensione
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